Una visita a Fada di Stefano Di Ruggiero
Sono le 6,30 del mattino , l'aria è piacevolmente frizzantina , il sole si appresta a disegnare il suo implacabile e fisso tragitto nel cielo di Ouaga ridisegnando una giornata uguale a ieri e sicuramente uguale a quella che sarà domani.
La mia odierna destinazione è Fada dove è in fase di realizzazione, spero anzi di completamento, un orfanotrofio che da qualche tempo è divenuto meta di "pellegrinaggi" da parte dei componenti la nostra Associazione: agli inizi del 2010 fu la volta di Alessandro adesso è il mio turno, a febbraio 2011 "toccherà" a Morando.
Mi aspetta un viaggio di circa 250 km, ma oggi, diversamente da ieri, questa "avventura", anche se la affronterò da solo, non mi preoccupa: la strada è totalmente asfaltata, ho una "fiammante" Toyota 4x4 e soprattutto c'è l'aria condizionata.
Alle 7 sono già immerso nel traffico sconclusionato della capitale, circondato da una miriade di motorini e di biciclette ed avvolto da una nube maleodorante di gas di scarico che mette a dura prova le mie povere vie respiratorie.
In una mezz'ora riesco a districarmi dal caos cittadino ed ad imboccare l'arteria che congiunge la capitale alla Nigeria. Dopo circa tre ore di viaggio, monotono vuoi per il paesaggio che per lo scarso traffico, arrivo a Fada dove facilmente riesco ad incontrarmi con l' "Oggetto" del mio viaggio : Etienne Ouoba, l'impresario edile al quale abbiamo commissionato la costruzione dell'orfanotrofio.
Diversamente da come lo avevo immaginato, è abbastanza giovane, direi sui 35 anni, di media statura , longilineo, dai modi affabili e tutto sommato "simpatico a prima vista".
Insieme raggiungiamo la "missione" delle Suore SIC che -una volta ultimati i lavori- si prenderanno cura dell'orfanotrofio. Ad aspettarci troviamo Seur Honorine, insieme alla quale, dopo i convenevoli di rito, riconquistiamo la macchina e ci incamminiamo verso l'area dei lavori.
La struttura, anche se non proprio isolata, è situata 2/3 km prima di Fada lungo la N 4 in piena savana.
Rimango immediatamente colpito - oltre dalla presenza di una decina di operai che malgrado il caldo della mattina lavorano in maniera sorprendente - dalla vastità dell'appezzamento di terreno: 2 ettari di terra completamente recintati da un imponente muro di cinta alto circa 2 metri al cui interno si distinguono nettamente i 4 corpi in cui si articolerà la struttura : da un lato l'edificio destinato alle suore e dall'altro 2 edifici che accoglieranno le "famiglie" dei bambini e l'ampio refettorio con cucina e magazzini che già da ora , per la sua vastità, può accogliere sino a 100 bambini.
La struttura destinata alle Suore è composta da quattro camere con bagno, tante sono le religiose che gestiranno l'orfanotrofio, da una cucina con annessa dispensa ed una stanza adibita a sala comune/refettorio, il tutto "protetto e abbellito" da un ampio porticato.
Le 2 abitazioni che ospiteranno i bambini e le madri adottive sono composte, in maniera speculare, da 4 ampie camere ciascuna, con bagni e ripostigli/magazzinetti e porticato.
Al centro delle 2 "case" dei bambini si trova l'ampio refettorio con cucina , magazzini e bagno.
L'impressione che ricavo dalla visita, malgrado la mia ignoranza in materia, è sicuramente positiva anche se ancora mancano diversi interventi per renderla operativa. Ci pensa comunque Etienne a tranquillizzarmi garantendomi che i lavori (mancano all'appello I lavori di pavimentazione, di imbiancatura, di copertura dei solai con materiale isolante ed alcuni infissi) saranno ultimati entro il mese di febbraio.
Si dovrà poi procedere agli interventi per collegare la struttura alla rete di distribuzione elettrica ed idrica ( è già stato realizzato ed è in funzione un pozzo) oltre ad approvvigionare l'orfanotrofio degli arredi.
Seur Honorine manifesta la propria soddisfazione nel mostrarmi insieme ad Etienne lo stato di avanzamento dei lavori ,ribadendo a più riprese, che il 2011 sarà l'anno dell'inaugurazione.....cosa che in cuor mio davo per scontato!!
La visita si prolunga per oltre un'ora, e dopo aver fatto visita anche al pollaio che la Suora ha realizzato nei pressi di una delle costruzioni, riprendiamo la strada per Fada.
Prima di salutarci ribatto con Etienne i reciproci impegni - in sintesi il rispetto dei tempi di fine lavori da parte sua e i pagamenti da parte nostra- dopo di che, "scansato" in maniera "elegante" l'ennesimo invito a pranzo a base di "tòo avec sauce"(polenta bianca insipida) e pollo (non per scortesia ma è tre settimane che mangio sempre le stesse cose...), riprendo la strada per Ouaga , dove per le 5 del pomeriggio ho un appuntamento che non posso e non voglio mancare e del quale, se avrò tempo e voglia, vi racconterò in un'altra occasione.