Il mio rientro da Mkoka di Lisa Petri
Sesto viaggio in Tanzania, alla missione di Mkoka di Padre Egidio ma le sensazioni e le emozioni sono sempre le stesse, intense e improvvise; ogni volta penso di aver già visto tutto invece le sorprese non mancano. Ho la sensazione di essere a casa anche se mi trovo a 6.000 km di distanza. Questa volta ho condiviso l’esperienza con mia mamma e Anna, laureanda in Architettura, che si è unita al gruppo per reperire informazioni utili per preparare la sua tesi di laurea. Già il primo giorno ho potuto constatare che l’Asilo “Nazareth School”, inaugurato nel 2006, è sempre in ottime condizioni strutturali e organizzative. Ospita circa 90 bambini sotto l’occhio vigile di tre maestre che ogni giorno impartiscono lezioni di lingua Swahili (la loro lingua madre) e nozioni di Inglese e Matematica. Siamo state con loro tutte le mattine e abbiamo seguito le loro attività da vicino. Ogni giorno, a metà mattinata, ad ogni bambino viene servito un pasto caldo. I bambini sono sempre impegnati in giochi di gruppo; qualche volta le maestre li fanno cantare e ballare anche senza base musicale ed il risultato è ottimo. Conosco alcuni dei bimbi più grandi già da tre anni, per cui quando mi hanno visto, mi sono corsi incontro abbracciandomi con affetto e chiamandomi per nome. È stata un’emozione grandissima. Successivamente abbiamo fatto visita alle scuole primarie di Mkoka e dintorni ed abbiamo approfittato per distribuire loro quaderni, matite e cancelleria varia che hanno accettato con molto piacere. A causa dell’elevato numero di bambini (un totale di oltre 2000 studenti per tre scuole) non ci sono banchi sufficienti per tutti e molti di loro sono costretti a seguire le lezioni seduti a terra. Durante la visita, il preside ci ha indicato i bambini provenienti dalla nostra Nazareth School ed ha affermato che sono più preparati rispetto agli altri, perchè arrivano alla scuola primaria con le basi delle materie principali, mentre gli altri partono da zero. Sono rimasta molto colpita dalla situazione generale del Villaggio di Mkoka. Abbiamo dedicato un pomeriggio per fare un giro, per incontrare le famiglie di alcuni dei bimbi sostenuti a distanza e abbiamo avuto contatti con tante persone del posto costatandone purtroppo l’estrema povertà. Le abitazioni sono fatiscenti, in pessime condizioni igieniche soprattutto a causa della mancanza d’acqua. Alla missione di Mkoka è in funzione un pozzo alimentato da un gruppo elettrogeno che assicura acqua a tutte le persone nel raggio di circa 20 km. Questo è il periodo della stagione secca; non piove dall’aprile scorso e le persone devono sostenere file infinite per prendere l’acqua. La situazione è veramente difficile da gestire. A breve è prevista la costruzione di un altro pozzo, non appena i fondi necessari saranno reperiti. Non possiamo ritornare a casa senza aver fatto visita agli amici Masahi, infatti nel primo pomeriggio partiamo alla volta del villaggio in mezzo alla savana. Al nostro arrivo, tanto entusiasmo di grandi e piccini. Isaya, capo dei Masahi, ci accoglie con tutti gli onori anche se ci accorgiamo subito che qualcosa non va: ci confida infatti di avere un gran mal di testa concentrato in corrispondenza delle tempie. Immediatamente, consultato Padre Egidio, gli offriamo un antidolorifico che assume subito. L’OKI agisce nel giro di 10 minuti e Isaya si lascia andare a calorosi ringraziamenti e ad affettuosi abbracci. Purtroppo ho continuato a costatare che all’interno del villaggio permangono sempre le solite pessime condizioni di igiene: assenza di acqua, bambini presi d’assalto dalle mosche e che vivono e giocano assieme ai greggi di pecore e capre. Pur nella povertà più assoluta Isaya ci dona una capra quale ringraziamento per averlo curato. Rientriamo alla missione in silenzio senza commenti ma ciascuno di noi porta con sé, ancora una volta, emozioni e sensazioni fortissime che lasciano il segno. Prima di ripartire Padre Egidio, mi ha consegnato una lettera scritta per ringraziare tutti coloro che, in qualche modo, hanno dato il loro contributo. Vorrei condividerla con Voi. Alla prossima volta… Africa, Tanzania, Mkoka, Padre Egidio e bambini di Mkoka. 5-19 ottobre 2010